Resin kit - scala 1/350

Incrociatore Pesante Classe Portland
Uss Indianapolis (CA 35)
7 dicembre 1944


Foto by Luciano Rizzato


La storia incredibile dell’Indy

            La Classe Portland originariamente progettata come Incrociatori leggeri (CL) doveva essere costituita da cinque unità, ma prima della stessa costruzione fu variato il progetto limitando a sole 2 unità e riclassificandoli Incrociatori pesanti (CA) per rispettare i trattati  sulla limitazione degli armamenti di quel periodo. I nomi prescelti per le 2 unità erano appuntoUss Portland e Uss Indianapolis.
            L’Uss Indianapolis (CA 35) fu impostato nel cantiere New York  Shipbuilding a Camden (New Jersey) il 31 marzo 1930 e varato il 7 novembre 1931 con madrina la Sig.na Lucy Taggart figlia del Senatore Tommaso Taggart il primo Sindaco della Città di Indianapolis (Stato dell’Indiana). Fu consegnato all’Us Navy il 15 Novembre 1932.
            Questa nave era l’orgoglio dell’Us Navy in quanto miglior risultato tecnologico della cantieristica navale Americana di quei tempi e, da subito, divenne l’Ammiraglia della Flotta Americana e nave di Stato scelta direttamente dal Presidente Americano Roosevelt come mezzo di trasporto personale per i viaggi di Stato in altri continenti fino a tutto il periodo di pace (paragonabile all’odierno Air Force One).
            Nell’aprile del 1940 ,con l’avvento della crisi Giapponese, l’Ammiragliato Americano decise di spostare la flotta nell’Oceano Pacifico a Pearl Harbour (Hawaii) e quindi anche l’Indianapolis.
            Nel giorno in cui i Giapponesi attaccarono Pearl Harbour (7 dicembre 1941) l’Indy effettuava esercitazioni di tiro lungo le coste dell’Isola di Johnson ad Ovest dell Hawaii e quindi si salvò; la sua prima azione di combattimento avvenne a 350 miglia a sud di Rabal (Nuova Britannia) Sud Pacifico, nel tardo pomeriggio del 20 febbraio 1942 quando la squadra Navale Americana, che comprendeva anche la portaerei Uss Lexington, fu attaccata da 18 aerei Giapponesi.
        Nella Primavera del 1943 l’Indy rientrò presso la base di Mare Island (California) per importanti lavori di ammodernamento, venne imbarcato il nuovo Centro Informazioni di Combattimento (una assoluta novità per quei tempi) , un radar di scoperta  ed un consistente numero aggiuntivo di armi  AA da 20 mm.
        L’Indianapolis, per tutto il 1944 , partecipò alle operazioni di riconquista delle Isole del Pacifico ma, il 13 giugno del 1944, mentre effettuava cannoneggiamento di pre-invasione su Saipan , fu colpito dalle bordate di una batteria costiera Giapponese. La fortuna volle che i proiettili erano difettosi, pertanto non vi fu esplosione ma solo lievi danni.
        La mattina del 31 marzo 1945, durante la Battaglia di Okinawa, un aereo Kamikaze riuscì a superare la cortina di difesa antiaerea. Rilasciò la sua bomba a penetrare il ponte di coperta e finì il suo volo schiantandosi sul fianco della nave. Le eplosioni causarono notevoli danni con la conseguente morte di 9 componenti l’equipaggio ed il ferimento di altri 26.
        La nave, così  nell’Aprile del 1945, giunse nuovamente nella base navale di Mare Island (California) per le riparazioni ed ulteriori lavori che vennero effettuati fino a giugno del 45. Furono imbarcate le più sofisticate apparecchiature elettroniche per quei tempi: un nuovo radar, la direzione di tiro elettronica (le prime in assoluto) per armi da 40 mm,le prime contro-contromisure elettroniche e nuove apparecchiature per le comunicazioni. Venne rimossa la catapulta di dritta ed imbarcato il nuovo aereo SC-2 Curtiss Seahawks al posto del vecchio biplano SOCs, mantenendo invariata la colorazione “measure 22”.

        Ora arriva il momento cruciale della vita operativa di questa famosa nave, l’Indy fu scelto per trasportare i componenti di due particolari bombe, erano le prime atomiche della storia. La scelta cadde sull’Indy forse perché era una delle navi da guerra più veloci a quel tempo, aveva appena terminato i lavori di ammodernamento ed era stata dotata delle più sofisticate apparecchiature elettroniche del momento, sembrava essere la nave giusta!
        La mattina del 16 luglio 1945, l’Indy era ormeggiato ad un molo della base navale di Mare Island (California).  In tutta segretezza furono imbarcati  i componenti delle bombe, compreso il nocciolo di Uranio – 235 sigillato in un contenitore di piombo e il terrificante carico fu stivato nell’hangar di dritta. Il livello di segretezza era tale che neanche il Comandante dell’Indianapolis era a conoscenza della natura del carico. Inoltre, in caso di attacco durante il tragitto fino all’Isola di Tinian, l’involucro e tutti i componenti delle bombe, avrebbero dovuto essere gettati a mare!
        Il 26 luglio 1945 l’Indy giungeva a Tinian, dove venne sbarcato il tremendo carico. Sull’isola gli Americani avevano già costruito un grande aeroporto per consentire agli enormi bombardieri B 29 di operare, infatti proprio da lì,  il 6 Agosto 1945,  il B 29 “Enola Gay” decollava con la prima atomica della storia.
        L’Indianapolis lasciò  Tinian  dirigendosi a sud senza cacciatorpedinieri di scorta perché la rotta veniva considerata “sicura”. La navigazione procedette senza inconvenienti fino alla sera del 29 luglio.
        Il Comandante dell’Indy, prima di lasciare la plancia, ordinò all’Ufficiale di guardia di smettere di navigare a zig – zag in quanto il cielo era coperto e le condizioni di visibilità erano pessime.

Era circa mezzanotte, sul cambio di giorno 29 su 30 luglio 1945 e l’Incrociatore procedeva ad una velocità di 17 nodi, con solo quattro caldaie su otto in funzione, la bussola su rotta  Rv 262°. Doveva congiungersi con la Corazzata Uss Idaho (BB  42) per le previste manovre.
        Contemporaneamente nella stessa zona a metà strada tra le Filippine e Guam il grande sommergibile Giapponese I - 58 scrutava con il suo periscopio la superficie del mare, fino a quando non intravide la sagoma dell’Indy. Il Comandante del sommergibile Giapponese, il Capitano Hashimoto, decise di aspettare effettuando ascolto passivo, ma appena l’incrociatore si trovò a distanza utile, ordinò il lancio di una salva di sei siluri convinto di attaccare una nave da Battaglia della Classe Idaho.

Alle ore 00.14 del 30 Luglio 1945 l’Uss Indianapolis venne scosso da una tremenda esplosione a prua sul mascone di dritta, pochi istanti dopo da  un’altra più vicina al ponte di comando e molto più violenta;  l’Indy venne colpito da due dei sei siluri lanciati dall’I – 58. La struttura dell’Indianapolis vibrò violentemente e rapidamente affondò di prua.
        Chi potè abbandonò la nave, non ci fu neanche il tempo di mettere a mare una motolancia o le zattere di salvataggio, nessun cacciatorpediniere di scorta, il mare infestato dai squali e la terra più vicina a 300 miglia nautiche .Erano trascorsi solo pochi minuti dall’attacco, affondava l’ultima grande nave da guerra Americana nella storia del II conflitto mondiale.
        A bordo erano imbarcati 82 Ufficiali e  1.114 uomini di equipaggio per un totale di 1.196, più di 300 persero la vita subito nell’attacco, molti altri perirono in acqua per i molteplici attacchi di squali. I naufraghi in mare speravano in un rapido intervento di soccorso, convinti che qualcuno avesse captato il segnale di soccorso, ma alla sera del primo giorno, quelle speranze si trasformarono in disperazione, marinai stanchi e feriti a stento riuscivano a stare a galla e gli squali completavano la tragedia.

        Alle 11.00 del 2 Agosto 1945, un ricognitore in perlustrazione antisommergibile, casualmente avvistò i pochi naufraghi sopravvissuti, sulle cordinate indicate si recarono i cacciatorpedinieri Cecil Doyle DE 368 – Talbot  DD 390 – Dufilho DE 423  e le navi appogio Ringness APD 100 -  Bassett APD 73 – Registra APD 92, salvando 316 uomini, tra questi il Comandante dell’Uss Indianapolis Capitano Charles B. Mc Vay.
    L’Ammiraglio Nimitz, Comandante della Flotta Americana, ordinò subito una commissione d’inchiesta. L’Indy in Stati Uniti era molto di più di un Incrociatore, era un simbolo per l’America e gli Americani.

        Il 13 Agosto 1945 si riunì la commissione, furono convocati:  il Comandante dell’Indy, quattro ufficiali,  15 comuni di bordo oltre ad altri ufficiali e personale del porto e della Base Navale di Leyte. Si doveva capire perché l’allarme non era scattato considerando che l’Indy  era atteso a destinazione per martedi’ 31 Luglio alle 11.00. Il 15 Agosto 1945, però, terminò la guerra e di conseguenza anche la censura sui giornali e comunicati radio, così i più importanti giornali americani poterono affiancare la notizia della fine della guerra con quella della perdita dell’Indianapolis che fino a quel momento era stata tenuta nascosta.
        Il 27 novembre la Marina da Guerra degli Stati Uniti annunciava che il Comandante dell’Indy Cap. McVay era stato deferito alla Corte Marziale per i seguenti capi d’accusa: negligenza (non aveva disposto di zigzagare) e inefficienza (intempestivi gli ordini di abbandono nave). Per la prima volta il processo fu aperto al pubblico e tenne banco sulle prime pagine dei giornali, soprattutto quando venne chiamato a testimoniare anche il “nemico” il Comandante del sommergibile giapponese Capitano Hashimoto, incredibile ma vero!
        Fu proprio la testimonianza di quest’ultimo che mise nei guai il Com.te dell’Indy, infatti affermò che se l’Indy avesse zigzagato, sarebbe stato costretto a cambiare la manovra di attacco, mentre per quanto concerne la mancanza di unità navali di scorta,  fu considerato un’aspetto “irrilevante”.

Mercoledì 19 dicembre 1945, la Corte si ritirò e dopo circa due ore rientrò con la sentenza: il Com.te dell’Indy Cap. McVay  fu assolto per il secondo capo di accusa ma colpevole per il primo “negligenza” con la conseguente perdita di 100 posti nel grado di Capitano di Vascello, una carriera finita dopo 26 anni di onorato servizio e tre decorazioni.
        Il 15 febbraio 1946 la Marina convocò una conferenza stampa comunicando che era stata condonata la pena inflitta a McVay per chiudere definitivamente il caso anche se, dopo 55 anni ed esattamente il 12 ottobre 2000, una risoluzione del Senato stabilì che il Com.te McVay non ebbe alcuna responsabilità sulla tragedia dell’Indy.
        Risoluzione giunta comunque troppo tardi, il Cap. McVay in un mattino del novembre 1968 uscito dalla sua abitazione si era suicidato con un colpo di pistola, l’Indianapolis purtroppo aveva richiesto la sua ultima ed illustre vittima!
Monografie
Classic Warship  Classe Portland” nr. 10;
Squadron/SignalUs Heavy Cruisers” Part 1  nr. 14;
Siti Web
NavSource Naval History Photographic History Of The U.S. Navy

IL MODELLO IN COSTRUZIONE
Con questa galleria fotografica provo a mostrarvi la realizzazione, quasi "passo - passo", di questo interessante modello. Sicuramente non è adatto a principianti, richiede un minimo di esperienza ed una accurata preliminare fase di studio del modello, inoltre si rende indispensabile la consultazione di monografie della nave. Una piccola critica alla Ditta Americana che ha progettato questo kit; i modelli in resina sono particolari e presentano in quasi tutti i casi difetti ed inperfezioni, ma in questo modello le problematiche si sono decisamente amplificate, sono stato costretto a ricorrere a vere e proprie riparazioni/ricostruzioni di dettagli seriamente danneggiati o addirittura persi! Le foto nel riquadro evidenziano il deciso intervento di miglioramento e riparazione di molti dettagli presenti sul blocco dello scafo
Importante lavoro di stuccatura con stucco bicomponente per resine, le bolle erano davvero tante;
Sostituzione delle alette antirollio in resina con un foglio di rame sagomato, quelle in resina del kit erano praticamente distrutte!;
Sostituzione di tutti i  boccaporti  e portelloni presenti su tutto il modello con fotoinciosioni della Gold Medal  Models  e  Tom's Modelworks;

   Nelle successive foto si evidenzia la particolare colorazione del modello, adottando la "Measure 22"
alla data del 7 Dicembre 1944

Utilizzando colori acrilici della Life Color, Valleyo e Tamiya
Classe
Nome
1941
1942
1943
1944
1945
Note
Portalnd
Uss Indianapolis
MS 1 - MS 5
MS 21 MS 21 / MS 32/7d MS 32/7d / MS 22 MS 22 Aff. 07/45

Nella terza foto si nota come in questo modello dell "Iron" sia possibile dettagliare gli Hangars, con  delle piccole modifiche  è possibile realizzarli in configurazione aperta



Nelle seguenti foto si può notare come tutti i tralicci siano stati modificati, ovvero è stata operata la sostituzione dei tralicci in resina con dei tondini in ottone ed acciaio di adeguata sezione ed in ultimo le applicazioni dei dettagli in fotoinciso in dotazione al kit. Mentre nelle due ultime foto del riquadro  si vede il punto di applicazione dei tralicci, ovviamente esattamente come  sulla vera nave alla data del 7 Dicembre 1944 dopo gli inportanti lavori di ammodernamento presso l'Arsenale di Mare Island (California) nel periodo fine Novembre/Dicembre 1944.

In queste foto si vede la realizzazione e modifica di parti in fotoinciso in dotazione al Kit:

    La Gru viene modificata con la sostituzione del traliccio di supporto e la base di appogio della gru in resina con dei conponenti in metallo (tondino in ottone e base in rame di forma circolare);
Per quanto riguarda le catapulte, viene aggiunto solo del marciapiede forato ai lati estremi, in quanto mancanti nel kit, ma presenti nelle due catapulte in dotazione alla nave. Le catapulte nelle foto non sono comunque ancora complete nella realizzazione.

   
Nelle seguenti immagini si vede il punto di realizzazzione raggiunto, in particolare:
1^ foto del riquadro applicazione delle catene, io ho utilizzato quelle della ditta Italiana "Amati";

4^, 5^ e 6^  foto del riquadro si nota l'autocostruzione a poppa di un inpavesata (realizzata con un foglio di rame, opportunamente sagomato) avente la forma di cuore tagliato alla base, nella realtà questa struttura ospitava 2 impianti quadrinati  da 40 mm della Bofors per la difesa antiaerea. Nel kit questo importante dettaglio era inesistente!


    Come accennato prima, ho utilizzato i set di miglioramento in resina e fotoincisioni della Francese L'Arsenal, ha in catalogo tantissimi set per navi dell'Us Navy del periodo bellico, eccellentemente realizzati.

Nelle sottostanti foto si può vedere come sono state migliorate le tre torrette trinate MK 14
  8-Inch (20.3 Cm)/55

Applicazione di portelloni in fotoinciso;

Applicazione di  telemetrie (nel kit non erano previste);

Con un tondino di rame si simula lo sfiato sulla torretta;

Applicazione delle canne in ottone tornito.

                                     
Le canne in ottone sono della
Steve's  CNC Cut Barrel in scala 1/350

    Realizzazione dei zatteroni di salvataggio con il set L'Arsenal AC 350 30  "Balsa Rafts for 25 man" la busta ne contiene 20, ma per completare questo modello ne occorrono minimo 30 (ovvero 2 buste!)
   
Questi ovviamente vanno a sostituire i 30 zatteroni in dotazione al modello  che sono realizzati in un pezzo unico, tutto in resina, di scadente qualità e dettaglio.

    Realizzazione ed applicazione delle lance a motore con il set dell'Arsenal  AC 350 18  "26' motor Whaleboat"
Anche questo set è realizzato in modo impeccabile, complimenti a Jacques Druel e Pierre Marchal  ideatori e realizzatori dell'Arsenal, nonchè bravissimi modellisti.

PARTE II