Liberty Ship - Military Cargo
"Uss Lyra" (AK 101)
The wallpaper
Il modello migliorato
15th World Championship
of ship models
NAVIGA  Section „C“
13 - 18 April 2010
 Dortmund - Germany
Argento (silver)  punteggio (90,00)
Categoria C6b

Liberty Ship – Military Cargo”

L’elemento decisivo per la vittoria degli Alleati nella II Guerra Mondiale
    Nel corso della II Guerra Mondiale i rifornimenti via mare erano di vitale importanza. La Battaglia dell’Atlantico mise a dura prova le capacità industriali, tecnologiche e belliche dei contendenti. Da una parte ci furono i sommergibili Germanici U-Boote (oltre 1000 esemplari costruiti in tempo di guerra) e dall’altra i convogli di rifornimento per alimentare i fronti di Europa ed Africa. L’emergenza nacque dal fatto che fino al 1942 le tonnellate di naviglio (convogli) affondato era superiore a quello in costruzione. 
    Facciamo un piccolo passo indietro............
nel 1936 fu istituita la United States Marittime Commission (USMC), che ebbe l’incarico di valutare un progetto di navi mercantili moderne ed efficienti da costruirsi negli Stati Uniti. Queste navi dovevano risultare idonee per l’impiego militare ed ausiliario in tempo di guerra.
    I mercantili progettati furono classificati con le sigle “C1 – C2 – C3” dove la C stava per Cargo, la scelta della propulsione cadde sulle turbine a vapore, in grado di imprimere una velocità massima tra i 14 ed i 16 nodi.
    Anche gli Inglesi si associarono a questo progetto, tantè che nel dicembre del 1940 i responsabili britannici ed i presidenti della Todd California Shipbuilding Corp. e della Todd-Bath Ironworks Corp. firmarono un contratto di circa 96 milioni di dollari per la realizzazione di due nuovi cantieri navali da sette scali, idonei  alla costruzione di circa 60 Liberty. Era il primo passo di una grande catena di costruzioni navali mai viste prima e forse anche oggi!
    La prima Liberty ad essere varata fu
la Patrick Henry il 27 dicembre 1941 e quel giorno fu ricordato come  il “Liberty Fleet Day”.
   
Il progetto era stato elaborato da quello Inglese “Ocean”, in modo tale da facilitare e ridurre al massimo possibile le fasi di costruzione, per esempio: limitando le curvature, le sovrastrutture erano costituite da un unico blocco a centro nave con lo scopo di risparmiare negli allestimenti e ridurre i volumi da riscaldare; questa sovrastruttura infatti era su tre livelli: plancia di comando e sistemazioni per l’equipaggio. Comunque fu mantenuta una piccola tuga (sovrastruttura) a poppa che accoglieva una piccola infermeria ed i locali destinati ai serventi del cannone di poppa. Un altro cannone (AA) fu sistemato su di una piattaforma all’estrema prua della nave esattamente sopra l’argano salpancore, inoltre furono previste altre otto plancette per armi da 20 mm per la difesa antiaerea.
    Lungo i trincarini del ponte fu costruita un impavesata al posto della tradizionale battagliola, i ponti furono realizzati in acciaio ed il legno fu utilizzato solo per chiudere i boccaporti delle stive.
    Cinque stive, create da sette paratie stagne trasversali che si estendevano fino al ponte di coperta, il cui accesso era possibile da un portello stagno e apposite scale verticali senza dover rimuovere i boccaporti di stiva sul ponte.
    I bighi di carico erano divisi su tre Masts, partendo da prua verso poppa:

- il primo Mast era dotato di quattro bighi da 5 Tonnellate (cadauno) ed uno da 50 Tonns;
- il secondo (quello davanti alla Plancia di Comando) solo due da 5 Tonns;
- il terzo Mast quattro bighi da 5 Tonns ed uno da 30 Tonns.

    Con l’uso dei ponti in acciaio, i carichi ammissibili per metro quadro andavano dai 1600 kg in coperta ai 3418 kg sul secondo ponte. Inoltre, grazie ad una coperta decisamente sgombra da ostacoli, consentiva la sistemazione di carichi ingombranti come autocarri, carri armati, mezzi da sbarco, aerei imballati e/o pronti con ali ripiegate.
    Pertanto una Liberty del tipo base (Z - EC2 – S – C1) poteva trasportare di tutto fino a circa 9.000 tonnellate di carico (la Z iniziale indicava i cargo armati).
    L’esigenza di semplificare e risparmiare al massimo, nella fase iniziale di costruzione in serie portò queste navi ad essere dotate solo di bussola magnetica e successivamente anche di un ecoscandaglio, erano prive di impianti avvisatori d’incendio, inoltre non disponevano di radiogoniometro, di generatori diesel d’emergenza ed in alcuni particolari casi di carenza di acciaio – anche la dotazione di ancore e catene fu forzatamente ridotta (molte navi lasciarono il cantiere con una sola ancora e 240 metri di catena al posto dei 550 previsti).
    Solo verso la fine della guerra queste navi vennero dotate anche di radiogoniometro.
    Il Liberty Program della USMC che in origine aveva assegnato 3148 unità da costruire nei vari cantieri, si concretizzò nella costruzione di 2710 navi così ripartite:


·        2580    tipo Z EC2 – S – C 1; base
·        24        tipo    EC2 – S – AW1 per trasporto minerali e carbone;
·        8          tipo Z EC2 – S – C2 per trasporto specifico di carri armati;
·        62        tipo Z ET1 – S – C3 navi cisterna;
·        36        tipo Z EC2 – S – C5 trasporto di aerei imballati.

    Il massimo impulso sulla costruzione dei liberty fu dato dalla direttiva del Presidente americano Roosevelt che stabilì nel febbraio del 1942, in conseguenza del conflitto con il Giappone, in 9 milioni di tonnellate di naviglio mercantile da costruire in quell’anno, ed altri 15 milioni nel 1943.
    Pertanto tenendo conto delle notevoli risorse di cui disponevano gli Stati Uniti e soprattutto all’assoluta mancanza di minaccia nemica sui propri impianti di costruzione, gli Stati Uniti con questo programma, hanno dato prova dell’eccezionale capacità organizzativa ed industriale che, prima ancora di costruire le navi, si sono resi necessari creare tutti i cantieri navali per poter avviare poi l’impressionante costruzione in serie di tutto il naviglio.

Il modello in costruzione

Set di miglioramento utilizzati

Liberty Ship Details set
AC 350 48
GMC trucks